Livigno | Valtellina

Livigno – splendida località dell’Alta Valtellina

Se sei alla ricerca del contatto con la natura incontaminata, qui nel piccolo Tibet, potrai scegliere la disciplina dello SciAlpinismo, dello sci di fondo, dei freestyler, provare l’ebrezza del volo in parapendio, fare passeggiate con le “drezola”, oppure l’arrampicata sulle cascate di ghiaccio.

Un po’ di storia

Perla dell’Alta Valtellina, Livigno è situata tra lo Stelvio e l’Engadina. È un’incantevole valle che si allunga per 12 km. tra due catene di monti che discendono dolcemente dai 3000 m. ai 1800m. del paese.

Con la vicina e graziosa frazione di Trepalle, l’abitato permanente più alto d’Europa, Livigno è una della più rinomate stazioni turistiche delle Alpi che offre al visitatore stupende vacanze a contatto con la natura e con la tradizione alpina per tutto l’arco dell’anno.

Già nel ‘600 esistevano in Livigno più di cento “casolari sparpagliati, ove ogni famiglia mena una vita a sé”.

Le baite permanenti (tipica casa a Livigno) sorgevano infatti, al centro dei “prati di casa” e ad esse corrispondeva una serie di localizzazioni minori per gli spostamenti del bestiame secondo l’esaurirsi del pascolo e il mutare delle stagioni, nella lotta permanente con un ambiente ostile, condannato all’isolamento da un lunghissimo inverno.

In passato a Livigno, benché le case disseminate tra i prati lungo l’antica strada, non favorissero certo una vera e propria aggregazione nella struttura tipica della contrada, esistevano tuttavia linee di demarcazione precise che separavano la comunità raccolte intorno all’una o all’altra delle chiese locali.

Queste erano il solo centro di vita sociale e culturale in un mondo conservatosi per secoli in dimensioni arcaiche seguendo tradizioni e costumi in cui fondamentali erano la pratica religiosa.

Le località che si susseguivano lungo la strada prendevano così il nome della chiesa eretta e mantenuta a spese dei vari gruppi sociali, i quali si aggregavano spesso per legami di parentela, proprietà confinanti, uso comune di particolari settori di maggengo, di bosco, di alpeggio.

Si delineava, quindi, l’organizzazione sociale in contrade. Risalendo la valle da nord a sud, si distinguevano le principali località di Santa Maria, Sant’Antonio, San Rocco e Santa Maria di Florino. Qui esistevano chiese in cui si officiava regolarmente.

Fino allo sviluppo di massa del fenomeno turisti degli anni ’60, con la conseguente massiccia e vistosa trasformazione di tutta la valle, i ritmi della vita locale erano segnati esclusivamente dall’allevamento del bestiame, le cui esigenze condizionavano la stessa logica dell’insediamento.

Cosa fare a Livigno?

Sciare, arrampicare, scalare, volare, camminare, andare in bicicletta. Stare all’aria aperta per respirare l’aria pura dei boschi e il profumo dei prati. Ascoltare il silenzio della natura che ti circonda e la melodia dell’Acqua Granda che attraversa il paese scorrendo lentamente.

Un po’ di storia

Perla dell’Alta Valtellina, Livigno è situata tra lo Stelvio e l’Engadina. È un’incantevole valle che si allunga per 12 km. tra due catene di monti che discendono dolcemente dai 3000 m. ai 1800m. del paese.

Con la vicina e graziosa frazione di Trepalle, l’abitato permanente più alto d’Europa, Livigno è una della più rinomate stazioni turistiche delle Alpi che offre al visitatore stupende vacanze a contatto con la natura e con la tradizione alpina per tutto l’arco dell’anno.

Già nel ‘600 esistevano in Livigno più di cento “casolari sparpagliati, ove ogni famiglia mena una vita a sé”.

Le baite permanenti (tipica casa a Livigno) sorgevano infatti, al centro dei “prati di casa” e ad esse corrispondeva una serie di localizzazioni minori per gli spostamenti del bestiame secondo l’esaurirsi del pascolo e il mutare delle stagioni, nella lotta permanente con un ambiente ostile, condannato all’isolamento da un lunghissimo inverno.

In passato a Livigno, benché le case disseminate tra i prati lungo l’antica strada, non favorissero certo una vera e propria aggregazione nella struttura tipica della contrada, esistevano tuttavia linee di demarcazione precise che separavano la comunità raccolte intorno all’una o all’altra delle chiese locali.

Queste erano il solo centro di vita sociale e culturale in un mondo conservatosi per secoli in dimensioni arcaiche seguendo tradizioni e costumi in cui fondamentali erano la pratica religiosa.

Le località che si susseguivano lungo la strada prendevano così il nome della chiesa eretta e mantenuta a spese dei vari gruppi sociali, i quali si aggregavano spesso per legami di parentela, proprietà confinanti, uso comune di particolari settori di maggengo, di bosco, di alpeggio.

Si delineava, quindi, l’organizzazione sociale in contrade. Risalendo la valle da nord a sud, si distinguevano le principali località di Santa Maria, Sant’Antonio, San Rocco e Santa Maria di Florino. Qui esistevano chiese in cui si officiava regolarmente.

Fino allo sviluppo di massa del fenomeno turisti degli anni ’60, con la conseguente massiccia e vistosa trasformazione di tutta la valle, i ritmi della vita locale erano segnati esclusivamente dall’allevamento del bestiame, le cui esigenze condizionavano la stessa logica dell’insediamento.

Cosa fare a Livigno?

Sciare, arrampicare, scalare, volare, camminare, andare in bicicletta. Stare all’aria aperta per respirare l’aria pura dei boschi e il profumo dei prati. Ascoltare il silenzio della natura che ti circonda e la melodia dell’Acqua Granda che attraversa il paese scorrendo lentamente.